Anticipata da un altopiano disegnato da colline ambrate e nevrastenici vigneti che producono tra i migliori vini di tutta la Spagna, giace la città di Cordoba, un tempo capitale culturale del Mediterraneo.
Ancora oggi riecheggia la memoria del filosofo romano Seneca, del poeta Marco Anneo Lucano, del pensatore aristotelico Averroé e di tutti i cervelloni che nel X secolo fecero dell’illustre califfato islamico di Cordoba il solo a potersi misurare con Costantinopoli.
Disegnata da un dedalo di vicoli acciottolati che si insinuano tra paesaggi onirici e case imbiancate a calce, Cordoba è un’attraente, fascinosa città en el corazón dell’Andalusia, dove l’eredità romana, araba e israelita si intreccia e si sovrappone, fondendosi al contempo con la cultura gitana che diede origine al flamenco. Basta fare due passi nel centro storico per rendersene conto.
Tra casbah, il profumo dei fiori d’arancio e le note suadenti e allusive del flamenco, scopriamo cosa fare e cosa vedere a Cordoba. Tra le tappe d’obbligo di un viaggio nel sud della Spagna, insieme a Siviglia, Malaga e Granada.
Dove si trova Cordoba?
Cordoba, in italiano Cordova, con l’accento sulla prima “o”, giace ai piedi della Sierra Morena, sulla riva destra del fiume Guadalquivir, l’Eden degli arabi, nella parte centrosettentrionale dell’Andalusia, una delle 17 comunidades autónomas della Spagna.
Qui, nel sud-est della penisola iberica nella terra più soleggiata d’Europa, Sergio Leone girò la maggior parte dei suoi mitici film western.
Cose da vedere a Cordoba in un giorno
Visitabile anche in una sola giornata, la millenaria, poliedrica città di Cordoba è un museo a cielo abierto. La cultura islamica, cristiana ed ebraica si intrecciano di continuo. Cordoba si distingue dalla maggior parte delle città iberiche proprio per l’affascinante avvicendarsi di culture e civiltà che l’hanno attraversata in passato e di cui tuttora fa orgogliosamente sfoggio di innumerevoli testimonianze.
È una città abbracciabile anche in sole 24 ore e vivibile a lungo grazie ai rilievi montuosi, al placido e imponente fiume Guadalquivir e ai colli che danzano intorno a quello che è il corazón di questa splendida regione, patria del flamenco e delle tapas.
Non ha la joie de vivre di Siviglia, l’esuberanza di Granada e il piglio disinvolto di Malaga. A dire il vero, Cordoba è una città piuttosto riservata, raccolta nei suoi pittoreschi cortili porticati, comunemente detti patios, così belli e fioriti da rubare spesso la scena ai palazzi stessi in cui si trovano.
Prendete nota: ogni anno nel mese di maggio la città dedica un festival ai suoi splendidi cortili. Tra spettacoli di flamenco e degustazioni di tapas a volontà, si ripercorre la loro storia, dalle antiche origini romane all’evoluzione durante il dominio moresco e la loro elegante presenza in epoca barocca e rinascimentale.
Mezquita de Cordoba
Un’oasi nel deserto, la maestosa, incantevole Mezquita sta a Cordoba come l’Alhambra sta a Granada e l’Alcázar sta a Siviglia. Exactamente. Con le sue navate che unificano archi moreschi e semicircolari, incoronando l’abbraccio tra lo stile cattolico e moresco, la Mezquita vale da sola l’intero viaggio in Andalusia.
Questo stupefacente, magnifico complesso monumentale dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nel 1984 fu eretto dai mori nel 780 sui resti della chiesa visigota di San Vincenzo, per volere dell’emiro omayyade ‘Abd al-Rahman I, fondatore dell’emirato indipendente di al-Andalus.
Arte islamica ed elementi romani, bizantini e visigoti si fondono con forme rinascimentali e barocche. A contraddistinguere la grandiosa Mezquita de Cordoba sono le dimensioni boschive, a tratti impressionanti. È una foresta di colonne di porfido, diaspro e breccia sormontate da archi in pietra bianca e rossa, che si estende su una superficie di ben 15.000 metri quadri. Da qualunque parte ci si volga, lo sguardo si perde tra le colonne, mettendo ancora più in risalto gli ori, le pitture a olio e gli stucchi successivi alla trasformazione della moschea in cattedrale.
Sì, in seguito alla Reconquista, Carlos I de España fece erigere una cattedrale gotica, detta crucero, senza alterare la pianta ma inserendo un monumentale altare, una cupola ovoidale, la Cappella Maggiore con creazioni barocche e due pulpiti dello scultore francese Jean-Michel Verdiguier.
Da non perdere all’interno del complesso anche:
- mihrab, la nicchia della preghiera, un gioiello d’oro filigranato e marmo ricamato come il più pregiato dei pizzi, orientato verso sud e non verso La Mecca, per volontà del suddetto emiro ‘Abd al-Rahman I che volle imitare la moschea della sua Damasco;
- patio de naranjos, un pittoresco cortile con alberi di arancio, palme, fontane e meravigliosi archi a ferro di cavallo decorati;
- minareto di ‘Abd al-Rahman, da cui si ammira una splendida vista della città;
- pozzo d’Almanzorm.
Centro storico di Cordoba
Il centro storico di Cordoba, eccezionale stratificazione storica di edifici a vocazione diversa, fu dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nel 1994.
Accedervi dalle mura merlate della Porta di Almodovar dona l’immediata sensazione di addentrarsi in una casbah. In alternativa vi si può accedere dal lato delle verdi sponde del fiume, attraverso la Torre De La Calahorra. Struttura difensiva costruita dai musulmani, e dal puente romano di Augusto, completamente pedonalizzato, costruito nel I secolo a.C. sul Guadalquivir.
Sinagoga di Cordoba
Letteralmente a pochi passi dalla Mezquita, al numero 18 di calle di Maimonides si trova la Sinagoga di Cordoba. Costruita in stile mudejar all’ingresso dell’antico quartiere ebraico. Rivestita da stucchi e scritte ebraiche, è una delle pochissime sinagoghe ancora presenti in Spagna dai tempi dell’espulsione degli ebrei sefarditi nel 1492. E’ l’unica struttura religiosa ebraica esistente in Andalusia.
Juderia
Nell’intrico di vicoli, viette e viuzze lunghe, strette e acciottolate della Juderia, lo storico quartiere ebraico nonché la zona più antica della città, si possono trovare le botteghe degli ultimi argentieri cordobés e degli artigiani della filigrana, del cuoio e della ceramica. Ci sono anche piccoli, graziosi laboratori dove vengono prodotti pregiatissimi ventagli dipinti a mano.
Accanto ai tanti bar à tapas dove si onorano gli oblunghi flamenquines, croccanti fuori e ripieni di bontà dentro, si scorgono le cosiddette bodegas. Sono localini di autentica tradizione dove si sbevazzano gli eccellenti vini dolci Montilla-Moriles spillati direttamente dalle botti.
La facoltà di Lettere e Filosofia della Universidad de Córdoba occupa quello che, a nostro avviso, è uno dei palazzi moreschi più belli dell’intero centro storico. Lo si riconosce dai doccioni antropomorfi scolpiti sui cornicioni esterni.
Calleja de las Flores
Nel quartiere ebraico si trova il vicolo più fotogenico e Instagrammable della città, Calleja de las Flores. Orlato da muri imbiancati a calce e gerani, garofani e gelsomini in vaso gioiosamente colorati. Cordoba è una città molto fiorita, con un tripudio di aranci, limoni, palme da dattero e alberi della gomma.
Palacio de Viana Questo
Merita un posto in questa guida su cosa vedere a Cordoba anche Palazzo Viana. Sfarzosa dimora rinascimentale con saloni sontuosi, arazzi, tappeti, porcellane e mobili fiamminghi del Seicento, una biblioteca con migliaia di volumi storici e non uno ma una dozzina di patios ricolmi di piante aromatiche e virtuosismi floreali.
Plaza de la Corredera
Plaza de la Corredera è una tipica piazza rettangolare a portici. Nei secoli, fu luogo delle esecuzioni dell’Inquisizione, poi arena e plaza de toros fino al Seicento quando assunse l’aspetto attuale. Ora vi si tiene un pittoresco mercato e al mattino si trasforma in una sorta di cortile agreste, con tanto di pollastri razzolanti.
Cosa vedere a Cordoba in due giorni
Se avete a disposizione un weekend, aggiungete alla lista di cosa visitare a Cordoba anche le seguenti attrazioni assolutamente meritevoli.
Alcazar de los Reyes Cristianos
Una tappa irrinunciabile per conoscere la storia della città è l’Alcazar de los Reyes Cristianos. Costruito nel Trecento da Alfonso X de Castilla in stile mudejar nel sito in cui sorgeva un’antica residenza califfale. In seguito fu convertito in sede dell’Inquisizione, per poi diventare un penitenziario civile e infine militare.
La celebre fortezza dei sovrani cattolici, con le sue evidenti radici arabe, i mosaici e gli stupendi giardinetti esotici. E’ passata alla storia per essere stata il luogo d’incontro tra Cristoforo Colombo e i suoi mecenati, Fernando II de Aragón e Isabel I de Castilla, per parlare del viaggio verso le Indie.
Medina Azahara
Un altro sito dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco è Medina Azahara. Sfarzosa residenza califfale omayyade fatta costruire tra il 936 e il 940 da ‘Abd al-Rahman III su terrazze a gradoni sfruttando la morfologia delle alture che circondano la città di Cordoba. Si tratta di uno dei più estesi e affascinanti siti archeologici della Spagna, suppergiù 5 chilometri a ovest della città.
Tra complessi termali splendidamente decorati, mirabili esempi di architettura ispano-musulmana e giardini arabi adorni di fontane e piscine, esplorare ciò che resta di questo incantevole complesso ai piedi della Sierra Morena offre uno scorcio di com’era Cordoba durante la dominazione dei mori, all’apice del periodo più fortunato della sua storia.
Medina Califal
Nella lista delle cose da fare a Cordoba svetta anche un bagno purificatore in uno dei più antichi hammam dell’Europa mediterranea, Medina Califal. Segue una golata di tè aromatici nella vicina teteria, dove si può anche fumare il narghilè.
In rotta verso l’estremo sud-ovest del continente con WeRoad
A Cordoba, lambita dal fiume Guadalquivir, batte ancora il cuore di quell’illustre califfato islamico del X secolo che ne fece una delle città più eleganti e facoltose dell’epoca medievale in Europa. Questa poliedrica città dalla storia millenaria è tutta da scoprire. Con l’esclusivo viaggio Andalusia 360° di 8 giorni proposto da WeRoad, potrete conoscerne i tratti più autentici, così come quelli delle vicine:
- Siviglia;
- Granada;
- Malaga.
E c’è di più, ragassuoli. Da Malaga raggiungeremo El Caminito del Rey, un percorso di quasi 10 chilometri. A discapito del buffo nomignolo, è considerato uno dei più pericolosi del mondo.
Ci auguriamo che la nostra guida su cosa vedere a Cordoba in un giorno e in un weekend vi abbia ispirato e vi sia utile. ¡Hasta la vista!