Un vecchio detto recita: “Quien no ha visto Sevilla, no ha visto maravilla” e posso assicurarvi che è proprio così! In questo articolo andremo alla scoperta di cosa vedere a Siviglia in 2, 3 o 4 giorni, insomma, in un weekend lungo.

Partiamo dalle basi: Siviglia è una città della Spagna (e fin qui spero ci siamo tutti), si trova nella comunità autonoma dell’Andalucia di cui è anche il capoluogo. Insieme a Granada, Cordoba e Malaga è una delle tappe fondamentali dei road trip che vengono organizzati per visitare la regione. Grazie alla sua particolare storia è un mix perfetto di storia, eleganza e bellezza: dall’Alcázar, alla Cattedrale fino al recente Metropol Parasol, la città è in continua evoluzione guardando il futuro e tenendo nello stesso momento ben radicato il passato.

L’Unesco ha dichiarato ben 4 siti in città Patrimonio dell’Umanità, inoltre è sede di una delle università più antiche (fondata nel 1505), quindi se ti stai chiedendo cosa vedere a Siviglia, sappi che c’è l’imbarazzo della scelta! Nasce in una zona pianeggiante a circa 90km dal Mar Mediterraneo, è attraversata dal fiume Guadalquivir che è anche l’unico porto fluviale della Spagna.

Il clima è mite, la temperatura media annua è di 18,5°C: un posto perfetto per andare a cercare un po’ di sole e distacco dal freddo invernale! Occhio solo all’estate quando la minima può arrivare a 25° e la massima a oltre 40°, rendendo girare per la città (o dormire la notte) un incubo alla ricerca dell’aria condizionata!

Cosa vedere a Siviglia in 2 giorni

Cattedrale de Santa Maria

Cattedrale di Siviglia. Autore Effepi93 – Licenza CC BY-SA 4.0

La costruzione della Catedral de Santa María de la Sede de Sevilla è iniziata nel 1401 sulle rovine di una antica moschea. E’ un bellissimo esempio di stile gotico, anche se è stata ristrutturata più volte nel corso del tempo. E’ composta da 5 navate, 2 cappelle, e una enorme cupola rinascimentale. Gli italiani rimangono sempre un po’ stupiti di trovarci dentro i resti di Cristoforo Colombo, che sono per altro contesi con Hispaniola un’isola non lontana da Cuba, che è stata la prima colonia europea nel nuovo mondo. Per scoprire l’interessante storia di questa chiesa, consiglio di fare il tour guidato della chiesa che si può prenotare all’ingresso.

Torre Giralda

È la torre campanaria della cattedrale, è alta 96m ed è da sempre il simbolo della città. Deve il suo nome al Giraldillo, la statua della fede posta in cima. Vale la pena salire per ammirare un bel panorama della città! Ah, una particolarità e che qui non troverete scale: per salire i quasi 100 metri che vi separano dal Giraldillo ci sono 34 rampe. Come mai? Perchè in questo modo il muezzin poteva salire in cima in groppa ad un cavallo per intonare le sue preghiere (adhɑ̄n). Comodo!

Alcázar di Siviglia e giardini reali

Cortili dell'Alcázar
Cortili dell’Alcázar

Nasce sulle rovine del forte dei mori ed è uno splendido esempio di architettura mudéjar, oltre che probabilmente la principale, nonché imperdibile cosa da vedere a Siviglia. Vista la grandezza e la storia, potrete passarci dentro diverse ore. L’antico forte è stato grandemente ampliato ed abbellito durante la Reconquista spagnola, nel XIII secolo, divenendo anche dimora dei Re di Spagna. Trattandosi di un palazzo monumentale, viene normalmente diviso in sezioni per facilitare la visita:

  1. Puerta del León;
  2. Sala de Justicia e patio del yeso;
  3. Patio de la Montería;
  4. Cuarto del Almirante e casa del Contratación;
  5. Palazzo Mudéjar o di Pedro I;
  6. Palazzo gótico;
  7. Estanque de Mercurio;
  8. Giardini Reali;
  9. Apeadero;
  10. Patio de Banderas.
Mappa dell'Alcazar di Siviglia e relative sezioni comprensiva dei giardini reali
Mappa delle sezioni – Autore: Anual, licenza CC BY-SA 3.0

Insomma, è un palazzo da 1000 e una notte! Rimarrete incantati dalle geometrie, la perfezione dei dettagli e dai magnifici giardini abitati da simpatici pavoni.

Pavone del Giardino Reale dell'Alcazar
Pavoni dei Giardini Reali

Barrio di Santa Cruz

È il centro turistico della città che ospita tutte le attrazioni precedenti. Si tratta dell’antico quartiere ebraico, formato da un intreccio di vicoli con costruzioni in stile architettonico andaluso, spesso decorate con i famosi azulejos, le piastrelle colorate famosissime in tutto il mondo. Il quartiere fu abbandonato dai suoi abitanti nel 1492, quando i reali spagnoli Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia che sancirono con il decreto dell’Alhambra l’espulsione di tutti gli ebrei sefarditi dal territorio spagnolo.

Il 1492 fu un anno fondamentale per il regno (e il mondo intero), che contemporaneamente scopriva l’America con la spedizione di Cristoforo Colombo e liberava Granada, ultima roccaforte araba in Spagna, terminando la reconquista.

I punti da non perdere nel Barrio di Santa Cruz sono:

  • Alcázar De Sevilla, di cui abbiamo parlato;
  • Cattedrale de Santa Maria, con cui abbiamo aperto la nostra lista di cose da vedere a Siviglia;
  • Calle Mateos Gago, principale arteria commerciale, con tantissimi negozi e ristoranti di tapas;
  • Plaza Santa Marta, un piccolo gioiello nascosto a cui si accede da un vicoletto che parte da Calle Gago;
  • Plaza del Triunfo, dotata di giardini e di un monumento barocco in memoria del terremoto del 1755;
  • Archivo de Las Indias, di cui parleremo più avanti, che si affaccia proprio su plaza del Triunfo;
  • Hospital de los Venerables, anche questo in stile barocco, che aveva lo scopo di dare alloggio a poveri, anziani e sacerdoti in pensione;
  • Callejòn del Agua, un altro strettissimo vicolo che prende il nome dalla sua funzione: grazie a questo canale veniva portata l’acqua fino ai giardini del palazzo reale;
  • Plaza Santa Cruz, si tratta della piazza che da il nome all’intero quartiere, al cui centro si trovano i bellissimi Jardines de Murillo, al cui interno si trova un monumento a Cristoforo Colombo;
  • Plaza de la Escuela de Cristo, altro piccolo gioiello nascosto, similmente alla già citata plaza Santa Marta;
  • Calle Cruces e Plaza de Las Cruces, questi due luoghi formano un breve percorso che sembra ricordare le via crucis cattoliche, e rappresentano anche esse piccole perle nascoste;
  • Plaza de los Refinadores, piena di aiuole rialzate e decorate con azulejos, molto pittoresca;
  • Paseo de Catalina de Ribera, dove ha sede il parlamento dell’Andalusia.

Girate per le vie e le piazze delimitate da piante di arance per mangiare tapas, acquistare souvenir o semplicemente perdervi nelle vie del vecchio quartiere ebraico;

Vicoletti del Barrio Santa Cruz

Plaza de España e Parco Maria Luisa

Insieme alla Cattedrale e all’Alcázar, con Plaza de España si compone il trittico delle cose imperdibili da vedere a Siviglia.

Questa imponente piazza, nonostante lo stile neorinascimentale e barocco, è stata ultimata nel 1928 e costruita appositamente per l’esposizione iberoamericana del 1929. Si tratta di 50.000 mq e la sua forma semicircolare, che guarda il fiume Guadalquivir, indica la strada per arrivare in America. E’ situata all’interno del bellissimo Parco Maria Luisa dove si possono fare passeggiate e picnic.

Ti consiglio di andare al mattino presto, in modo da evitare le orde di turisti e poter fare qualche bella foto sulle sue stupende panchine, ovviamente adornate da vari Azulejos. Come notarai una volta arrivato, ogni panchina rappresenta una città spagnola, piuttosto corretto per una piazza che si chiama “de España”!

Non dimentichiamo il parco Maria Luisa, che rappresenterà il tuo rifugio se sarai così matto coraggioso da visitare Siviglia nella tarda primavera o ancora peggio in estate. Qui infatti potrai trovare un po’ di refrigerio dalla calura andalusa. Percorrendo tutto il parco provenendo da Plaza de España, troverai… Plaza de America! Come ormai dovrebbe esserti chiaro, Siviglia è un po’ la città dei due mondi. Plaza de America è meno spettacolare di Plaza de España, ma se non sarai cotto dal Sole o troppo stanco ti consiglio comunque la visita.

Concludo dicendo che in Plaza de España c’è anche la possibilità di fare un giro in barca attraverso i canali della piazza. Può essere un’idea carina, ma per me non è indispensabile.

Panorama sopraelevato di Piazza di Spagna a Siviglia
Plaza de España

Torre del Oro

Si tratta di una torre di controllo che sorge sulla sponda del fiume Guadalquivir, ma soprattutto di uno dei simboli di Siviglia. È composta da 2 sezioni dodecagonali e 1 cilindrica, di cui la prima (la base) fu costruita dagli arabi Almohadi tra il 1220 e il 1221.

Il suo nome nasconde mille leggende: da quella che vuole che sia una rappresentazione dei tesori custoditi un tempo al suo interno a quella più diffusa, che racconta come emanasse bagliori dorati derivati da azulejos che la decoravano. Sembra però dimostrato che sia dovuto al bagliore dorato che tutt’ora emette al tramonto dovuto alla sua costruzione con una miscela di malta, calce e paglia pressata.

La sua funzione originaria infatti era di mera torre di controllo per il traffico fluviale, e non necessitava in effetti di particolari abbellimenti. Nel tempo è stata utilizzata come cappella dedicata a San Isidoro, come prigione e ancora come deposito di preziosi provenienti dalle americhe.

Oggi ospita il museo Navale di Siviglia e rientra a pieno diritto tra le principali cose da vedere a Siviglia.

Panorama della Torre del Oro

Los Remedios

Basta attraversare il Puente de S.Telmo per arrivare in questo quartiere famoso per i negozi e ristoranti alla moda. Questo è il posto dove andare se vogliamo avere un’idea della vita quotidiana della borghesia Sivigliana.

In questa zona si concentrano i negozi di moda, ma anche la zona di Real de la Feria, dove si svolge la famosissima Feria de Abril de Sevilla! Se visitate la città 2 settimane dopo la settimana di Pasqua, la Feria de Abril è assolutamente da non perdere!

La porta d’ingresso della Feria de Abril, chiamata Portada – Autore: Sevilla Congress & Convention Bureau Licenza CC BY-SA 2.0

Metropol Parasol

Il nome ufficiale è Setas de Sevilla, ed è dovuto alla forma, che ricorda vagamente quella di un gruppetto di funghi. In realtà si tratta di un gigantesco pergolato di legno e cemento che si trova in Plaza de la Encarnaciòn, sempre nella zona del vecchio quartiere ebraico di cui abbiamo già parlato. L’edificio è stato completato nel 2011, su progetto di Jürgen Mayer.

L’edificio dispone di 5 piani, raggruppabili in 3 zone:

  • Piano sotterraneo: Ospita il museo dell’Antiquarium, con reperti emersi durante diversi scavi effettuati in questa piazza, anche prima della costruzione delle Setas;
  • Piano strada: Qui troviamo il mercato centrale, istituzione che ha trovato nuova sistemazione nel Metropol Parasol ma che è sempre esistita in questa piazza;
  • Piano terrazze: Su 2 livelli diversi e da cui godere del panorama sorseggiando un aperitivo.
Terrazze della Setas de Sevilla
Terrazze delle Setas di Siviglia

Cosa vedere a Siviglia in 3 giorni

Se siete tra i fortunati che possono rimanere più del canonico weekend, aggiungete questi stop alla vostra lista.

Archivio Generale delle Indie

Si tratta di uno dei 5 archivi di stato spagnoli, la cui costruzione iniziò nel 1584 e rappresenta un bellissimo esempio di stile italo-spagnolo rinascimentale. Insieme alla Cattedrale, alla Giralda e all’Alcazar è uno dei 4 siti UNESCO della città e come immaginerai contiene tutti i documenti relativi all’epoca delle colonie spagnole. Si tratta quindi di un luogo da visitare sia per quanto è custodito al suo interno che per il suo aspetto architettonico.

Nasce per volontà di Filippo II di Spagna come Casa de Contratación, un luogo dove i mercanti potessero incontrarsi per fare affari. In precedenza infatti, il luogo preposto agli affari era la Cattedrale. Circa 2 secoli dopo, nel 1785, si trasformò nell’archivio che possiamo ammirare tutt’oggi, centralizzando la documentazione proveniente dalle diverse colonie spagnole.

Al suo interno è possibile trovare il diario di bordo di Cristoforo Colombo, documenti di Pizarro, Magellano, Cortés e Cervantes.

Ingresso dell’Archivio Generale delle Indie – Autore: Kordas – Licenza CC BY-SA 4.0

Plaza de toros di Siviglia La Maestranza

Sicuramente una delle arene taurine più famose al mondo, senza dubbio il luogo più controverso della lista. La Plaza de toros di Siviglia è l’arena per corride più antica di tutta la Spagna, fu infatti costruita nel 1749, sostituendo una precedente struttura. Dispone di 14.000 posti a sedere e al suo interno trova spazio anche il Museo Taurino, che illustra la tradizionale tauromachia spagnola. L’highlight della struttura sono le 12 stampe della serie “Tauromaquia” di Francisco Goya.

Gli archi, la facciata bianco e ocra, le balaustre in marmo e le sculture rendono l’arena della Maestranza visitabile anche solo per il suo valore architettonico, nonostante sia ancora aperta e in funzione per la Corrida (da Pasqua a fine ottobre solitamente la domenica sera). Ad Aprile, all’interno dell’arena vengono svolti anche alcuni eventi della Feria de Abril.

interno della Plaza de Toros di Siviglia

Casa de Pilatos

Splendido esempio di architettura Mudéjar e rinascimentale italiana. Prende il suo nome dal Marchese di Tarifa che ne completò la costruzione e dopo un viaggio in Terra Santa, scoprì che la distanza tra questa casa e e la chiesa di Croce del Campo era la stessa tra la Casa di Pilato e il Calvario. Per questo divenne la prima stazione della via Crucis che il marchese instaurò tra questi due luoghi.

Al suo interno le stanze sono chiamate in maniera da ricordare eventi e luoghi della Passione di Cristo.

Cosa vedere a Siviglia in 4 giorni

Se aveste a disposizione un giorno in più approfittatene per visitare:

Universidad De Sevilla

Fondata nel 1505 da Rodrigo Fernández de Santaella, è un’università pubblica. L’edificio principale è quello della Reale Fabbrica di Tabacco, esempio di architettura industriale del XVIII secolo;

Musei

Dal Museo delle Belle Arti a quello del Flamenco, oppure quello Archeologico immerso nel verde del Parco Maria Luisa, avrete solo l’imbarazzo della scelta! Di seguito una breve lista dei principali musei da vedere a Siviglia:

  • Museo di Belle Arti di Siviglia. Questo è sicuramente il museo più importante della città, in Spagna è ritenuto secondo soltanto al museo del Prado di Madrid (e di cui trovi più informazioni qui). È possibile trovare capolavori di Velasquez, Cranach, Zurbaran e Murillo. Non sottovalutate questo luogo perché rappresenta davvero una perla della città, spesso sorvolata in favore delle altre bellezze. Piccola chiccha: qui troverete anche un’opera in legno di Torrigiani, lo scultore che con un pugno ruppe il naso nientepopodimenoché a Michelangelo!
  • Museo delle Arti e Costumi Popolari. Ricordate il Parco di Maria Luisa citato poco fa parlando di Plaza de España? Ecco, al suo interno è possibile visitare anche questo museo, utile per capire meglio la cultura andalusa e sevillana, attraverso ceramiche, pizzi, merletti, manifesti e strumenti musicali;
  • Museo Archeologico. Questo museo venne istituito nel 1867, ma si stabilì in questa sede solo nel 1929, quando, come vi ho raccontato, Siviglia ospitò l’esposizione iberoamericana. Al suo interno trova posto una collezione di reperti che spazia da statue romane a ritrovamenti dell’età del rame e del bronzo. Molti reperti ospitati nel museo provengono dal sito di Italica, importante cittadina romana fondata da Scipione l’Africano vicino Siviglia.
Interno del Museo di Belle Arti di Siviglia
Interno del Museo di Belle Arti – Autore: Anual – Licenza CC BY-SA 3.0

Barrio de San Bartolomè

Anche questo quartiere, come il più famoso quartiere di Santa Cruz, era abitato da ebrei sefarditi, venendo chiamato “La Juderia”. Al suo interno i luoghi da non perdere sono:

  • La Casa de Pilatos (di cui abbiamo già parlato);
  • La Chiesa de Santa Magdalena, eretta sull’antico convento di San Paolo;
  • Il Palazzo dell’Ayuntamiento, situato nella Plaza de San Francisco, una delle più storiche e rilevanti della città.

Questo quartiere però merita anche solo per una passeggiata nella zona intorno alla chiesa di San Bartolomè tra case bianche, balconcini fioriti e palme;

Piazza del quartiere di San Bartolomé a Siviglia, con case colorate, piante, tavolini e bici
Piazza a Siviglia

Cosa mangiare

Gli americani dicono: “When in Rome, do as the Romans do” e noi siamo d’accordo! Non c’è niente di meglio per immedesimarsi in un posto o in una cultura che mangiare le cose tipiche. D’altronde la cucina andalusa è a tutti gli effetti tra le cose da vedere (e da mangiare!) a Siviglia.

  • Confitería La Campana – Andate a fare colazione (o merenda) in questa pasticceria storica aperta nel 1885. C. Sierpes, 1 (Sito web);
  • El Rinconcillo– Questo ristorante ha aperto i battenti nel 1670, chissà quante tapas ha servito ai suoi clienti! Prenotate con anticipo per assicurarvi un tavolo e gustare gli ottimi espinacas con garbanzos. C. Gerona, 40 (Sito web);
  • Bar Triana Fermatevi qua per un aperitivo tipico e degustare ottime tapas, vi sentirete dei local! – C. Castilla, 73 (Sito web).

Storia di Siviglia: Il minimo indispensabile

Secondo la leggenda qui si fermò Ercole che fondò la città e la lasciò a suo figlio Hispano. Quello che sappiamo per certo è che i primi insediamenti risalgono al 8° secolo a.C., passarono da qua Fenici, Greci, Cartaginesi fino a Giulio Cesare che la fece colonia Romana chiamandola Hispalis.

Dopo la caduta dell’Impero Romano di Occidente (476 d.C.), subì diverse invasioni da parte di Vandali e Visigoti fino al 700 d.C. quando arrivarono gli arabi che conquistarono gran parte della Spagna fino ad arrivare a Toledo. Fu proprio in questo periodo (dal 700 al 1200) che la città prese la forma che possiamo ancora oggi ammirare, in particolare l‘Alcazar, la Giralda e la Torre dell’Oro risalgono all’ultima dinastia Almohadi intorno al 1100. Tutti luoghi che sono entrati a far parte delle cose imperdibili da vedere a Siviglia come vedrete. Un testamento niente male!

Nel 1248 Ferdinando III di Castiglia, dopo anni di assedio, riesce a conquistare Siviglia e a riportarla al culto del Cristianesimo: in questo periodo le moschee diventarono chiese, e l’Alcazar diventò a tutti gli effetti un palazzo reale spagnolo.

Con la scoperta dell’America nel 1492, la città raggiunse il suo massimo splendore in quanto sede della Casa de Contratación, un’istituzione che controllava i commerci con le colonie. Tutte le navi provenienti dalle Indie Spagnole dovevano risalire il fiume e fermarsi a Siviglia per proseguire le loro rotte.

Grazie a questo la città moresca divenne la più cosmopolita della Spagna e di tutta Europa, processo che raggiunse il suo picco all’inizio del 1500, quando fu ultimata la favolosa Cattedrale e fondata l’Università.

Vista della cattedrale e della torre Giralda
Cattedrale e Torre Giralda

A partire dal XVII secolo iniziò il suo declino, con la peste prima e l’inagibilità del fiume Guadalquivir che portò al trasferimento della Casa de de Contratación a Cadice. Nel 1800 si riprese con la fondazione della Real Fábrica de Tabacos, che le permise di mantenere un’importanza strategica nel territorio e le valse il collegamento ferroviario con Madrid.

Nel 1900 è stata protagonista di due esposizioni: la prima iberoamericana che favorì la costruzione dell’immenso Parco Maria Luisa e della famosa Plaza de Espana mentre la seconda è stata EXPO 1992, che ha permesso lo sviluppo urbano della zona a sud del fiume.

La maggior parte dei turisti scelgono Siviglia come meta del weekend e non hanno torto: il centro storico è abbastanza piccolo, si gira bene a piedi e con 48 ore si riescono a vedere le attrazioni principali. La commistione tra culture e storia è la parte più bella di questo viaggio. Scopriamo insieme i must-see per 2 giorni no-stop nella più moresca delle città spagnole.

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Mappa delle cose da vedere a Siviglia

Chiara Rapetti
Scritto da Chiara Rapetti