Visto turistico per la Cina: quando serve e come richiederlo

Visto turistico per la Cina: quando serve e come richiederlo

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Visto turistico Cina serve davvero? Sì, ma vediamo bene come e quando. E no, non è complicato come potrebbe sembrarti leggendo i siti ufficiali.

Pensavate bastasse il passaporto e tanta voglia di baozi? Eh no, amici: per entrare in Cina serve il visto turistico. Ma tranquilli, non è una missione impossibile tipo scalare la Muraglia a piedi nudi. In questo articolo vi spieghiamo tutto quello che vi serve per ottenerlo: documenti, tempistiche, quanto costa e qualche dritta da veri ninja del backpack.

Quindi preparate lo zaino, perché la burocrazia non vi rovinerà il viaggio.

Serve il visto turistico per entrare in Cina?

La risposta è: dipende da quando partite e per quanto restate.
Se vi state organizzando per un viaggio entro il 31 dicembre 2025, e non pensate di rimanere in Cina più di 30 giorni, allora la risposta è un bel NO: non vi servirà un visto.

Dal 30 novembre 2024, infatti, è entrata in vigore una misura che permette ai cittadini italiani (e ad altri Paesi europei) di viaggiare senza visto per soggiorni brevi. L’esenzione è valida solo per chi ha un passaporto ordinario e viaggia per turismo, affari, visita a parenti o amici, oppure transito. È un modo per agevolare gli scambi e il turismo dopo anni di restrizioni — quindi, se avete sempre sognato di vedere la Muraglia o passeggiare nei mercati di Pechino: questo è il momento giusto.

Ma attenzione: se sforate anche solo di un giorno i 30, o se viaggiate per motivi diversi da quelli elencati, il visto vi servirà eccome. Stesso discorso se pensate di partire dopo dicembre 2025: in quel caso, la misura potrebbe decadere (a meno che non venga prorogata). Quindi: date un’occhiata sempre agli aggiornamenti ufficiali prima di prenotare.

Muraglia cinese tra le nuvole
Tratto montano della Grande Muraglia avvolto dalle nuvole in un paesaggio spettacolare

Il nostro consiglio è sempre quello di visitare il sito ufficiale dell’Ambasciata cinese in Italia, dove sono pubblicate tutte le info aggiornate. Intanto anche noi in WeRoad da bravi viaggiatori speriamo in una proroga dell’esenzione, ma questo verrà stabilito sicuramente a ridosso della scadenza della misura introdotta.

Fino a quando è valido l’ingresso senza visto in Cina per gli italiani?

Segnatevi queste date: dal 30 novembre 2024 al 31 dicembre 2025, i cittadini italiani possono viaggiare in Cina senza bisogno di visto per soggiorni brevi fino a 30 giorni. La misura è temporanea, quindi se state pianificando un viaggio in questo periodo… è il momento di approfittarne!Vi sono rimasti circa 6 mesi e se vi serve una spintarella per convincervi a prenotare, leggetevi il nostro articolo sulle 8 cose da non perdere in Cina.

L’esenzione vale per chi:

  • ha un passaporto ordinario (quindi no passaporti diplomatici o di servizio),
  • viaggia per motivi di turismo, affari, visite a parenti/amici o transito,
  • non supera i 30 giorni di permanenza sul territorio cinese.

Attenzione però: dal 1° gennaio 2026, a meno di nuove proroghe ufficiali, tornerà a essere obbligatorio richiedere un visto per entrare in Cina. Le autorità cinesi non hanno ancora comunicato se l’esenzione sarà rinnovata, quindi se pensate di viaggiare nel 2026 è meglio restare aggiornati come dicevamo prima, tramite fonti ufficiali.

Città Proibita, Pechino
Turisti davanti alla Città Proibita a Pechino, uno dei luoghi simbolo della Cina imperiale


Tra queste oltre al sito dell’Ambasciata cinese in Italia, potete anche informarvi nella sezione “Requisiti di ingresso” su Viaggiare Sicuri.

Quanto costa il visto turistico per la Cina?

Mettiamo il caso che state organizzando un viaggio più lungo di 30 giorni o che abbiate in mente di partire dopo il 31 dicembre 2025 — quando, salvo proroghe, finisce l’esenzione dal visto e vediamo quanto costa e come si fa un visto turistico. In quel caso, tocca richiedere il classico “L”. Ma quanto costa questo visto?

Ecco i prezzi aggiornati (indicativi):

  • Ingresso singolo (1 sola entrata): circa 127 €
  • Doppio ingresso (andata e ritorno, ma con uscita intermedia): circa 152 €
  • Multi-ingresso (per viaggiatori seriali): da 180 € in su

Se avete fretta, potete richiedere di ricevere il visto a casa vostra tramite un servizio express – che vi arriverà in 3 giorni lavorativi) con un supplemento di circa 45 €. Oppure avete un’esigenza urgentissima, potete scegliere anche la spedizione in 1-2 giorni, ma costa circa 66 € extra

Nota importante: questi prezzi valgono per chi richiede il visto in Italia attraverso i CVASC (i Centri Visti ufficiali a Roma, Milano e Firenze). E no, non si può fare tutto da remoto: bisogna andare di persona almeno una volta, per lasciare le impronte digitali. Inoltre: il pagamento va fatto al momento della consegna dei documenti, e le spese non sono rimborsabili — quindi occhio a compilare tutto bene!

Come alle scale di Harry Potter, anche alle tariffe dei visti piace cambiare, perciò prima di iniziare la procedura e la pianificazione del vostro viaggio, andate a controllare sempre più recenti e aggiornate sul sito ufficiale del centro visti.

Cosa serve per richiedere il visto per entra in Cina?

Spoiler: per ottenere il visto non basta dire “mi piacciono i baozi e voglio vedere la Muraglia”. Le autorità cinesi vogliono essere molto sicure che il vostro sia un viaggio turistico vero e proprio — e per dimostrarlo dovete presentarvi con le carte in regola. Prima di tutto, i voli: serve una prenotazione di andata e ritorno, oppure un piano voli dettagliato, con il vostro nome e le date ben chiare. E fin qui tutto bene. Ma non basta. Serve anche la prenotazione degli hotel per ogni singolo giorno in cui sarete in Cina. Avete organizzato un viaggio on the road tra città, campagne e templi sperduti? Bene, servono tutte le prenotazioni: Pechino, Xi’an, Chengdu, Guilin… ogni tappa deve essere coperta. E no, non valgono i “vediamo lì dove dormiamo”. Ogni hotel va prenotato in anticipo, intestato a voi e perfettamente coerente con le date dei voli.

Muraglia nel verde
Veduta aerea della Grande Muraglia che attraversa una fitta foresta verde in estate

E non è finita qui. Se durante il viaggio avete in mente di fare un salto a Hong Kong o Macao, dovete saperlo: uscire dalla Cina e poi rientrare (per esempio per prendere il volo di ritorno da un’altra città) vi obbliga a richiedere un visto a doppia entrata. E anche in questo caso, vi serviranno le prenotazioni relative a quel passaggio, sia per i trasporti che per gli alloggi. È uno di quei dettagli che se lo scoprite tardi, vi giocate il viaggio — quindi meglio arrivarci preparati.

Infine, i documenti “classici”: una fototessera recente (48 x 33 mm, sfondo chiaro, niente occhiali da sole o sguardi intensi da CV), il modulo per il visto da compilare online sul sito dell’Ambasciata Cinese, e il modulo per la privacy richiesto dal Consolato, che va stampato, firmato e consegnato con tutte le voci barrate “sì”. Vi sembra troppo? Tranquilli su www.vistonline.it/visti/cina trovate tutto, compresi i link ufficiali per non sbagliare nemmeno una virgola.

In sintesi: la Cina non si conquista improvvisando. Ma con un po’ di precisione, due clic fatti bene e un PDF ben ordinato, siete pronti a partire.

Come si richiede il visto cinese, se serve? Online o in Consolato?

Purtroppo il tasto dolente del visto cinese è che non può essere richiesto totalmente online — ma un pezzetto sì. Richiedere il visto turistico per la Cina è una mini missione, ve lo diciamo subito. Ma niente paura, si porta a casa in pochi step se ci si organizza con un minimo di anticipo.

Skyline Shanghai by night
Skyline di Shanghai illuminato di notte con la Oriental Pearl Tower in primo piano

Si parte dal sito ufficiale del CVASC (Centro Visti per la Cina), dove trovate il modulo da compilare online. Una volta completato, va stampato e dovete fissare un appuntamento presso uno dei tre centri presenti in Italia: Roma, Milano o Firenze. Occhio: l’appuntamento è obbligatorio. Se vi presentate senza, non vi fanno entrare — e no, non vale “solo un’informazione veloce”.

Una volta prenotato il vostro slot, arriva il momento di raccogliere tutto quello che serve: passaporto originale e una fotocopia, la fototessera recente (biometrica, sfondo chiaro, niente filtri artistici), il modulo compilato, le prenotazioni dei voli e degli alloggi (o eventualmente una lettera d’invito ufficiale). Non è sempre obbligatoria, ma vi consigliamo anche un’assicurazione sanitaria per sicurezza: non solo per ottenere il visto, ma anche per viaggiare tranquilli.

Il giorno dell’appuntamento dovrete presentarvi al centro visti, consegnare tutta la documentazione e lasciare le impronte digitali. Lì vi diranno anche quando tornare a ritirare il passaporto con il visto incollato: generalmente servono tra i 4 e i 7 giorni lavorativi. In alcuni casi potete anche richiedere la spedizione del passaporto a casa, ma va organizzata al momento della consegna dei documenti e comporta un costo extra. Se invece vivete lontani da Roma, Milano o Firenze, informatevi se è possibile usare una pratica intermediata tramite agenzie o corriere.

Il consiglio da veterani? Fate tutto con almeno tre (ma anche quattro) settimane di anticipo. Così vi evitate ansie, corse last minute e quei supplementi che iniziano a farvi rimpiangere di aver approfittato di quell’offerta per un volo low cost. Pianificate bene, e la Cina sarà tutta vostra — timbro sul passaporto incluso.

Che documenti servono per entrare in Cina?

Lo sappiamo che non vedete l’ora di mangiare i primi ravioli veri e di postare la prima foto a Pechino, ma per prima cosa nella preparazione del vostro viaggio in Cina controllate il passaporto. Banale vero? Eppure questo semplice gesto può salvarvi il viaggio.

Tempio con vista città
Padiglione tradizionale cinese con vista panoramica sulla città di Pechino

Per entrare in Cina, oltre a quelle sul visto, ci sono regole precise che non si possono improvvisare all’ultimo al check-in. Ecco cosa dovete assolutamente avere:

  • Passaporto ordinario (quindi no diplomatico o di servizio);
  • Con almeno 6 mesi di validità residua dalla data in cui mettete piede in Cina;
  • almeno 2 pagine libere per i timbri di ingresso e uscita (non è un dettaglio da poco, ve lo chiederanno davvero).

Se il vostro passaporto scade troppo presto o è pieno di timbri da viaggi precedenti, non rischiate: andate per tempo a rinnovarlo, altrimenti il sogno cinese potrebbe finire prima ancora di decollare.

Se avete dubbi potete sicuramente visitare i siti dell’Ambasciata Cinese in Italia oppure Viaggiare Sicuri – Cina. Ricordatevi anche che potete chiamare direttamente il Consolato cinese più vicino a voi: meglio una domanda in più ora, che un problema alla frontiera dopo 15 ore di volo.

Cosa succede in Cina se dormite da amici e non in hotel?

Ok, mettiamo che abbiate un amico expat che vive a Shanghai, o magari avete trovato un alloggio super local tramite contatti diretti: occhio, perché non alloggiare in hotel cambia tutto. In Cina, chi soggiorna in abitazioni private (quindi non hotel, ostelli o guesthouse registrati) deve fare una cosa importantissima: registrarsi entro 24 ore dal momento dell’arrivo, presso il Commissariato di Polizia locale.

Sembra una formalità, ma è un obbligo serio: se saltate la registrazione, rischiate sanzioni o problemi al momento dell’uscita dal Paese. E la Cina non è esattamente famosa per essere flessibile sulla burocrazia.

Ecco come funziona la procedura (è semplice, ma va fatta bene). L’ospitante — cioè chi vi ospita, cittadino cinese o straniero residente — deve accompagnarvi e portare con sé: il proprio permesso di residenza valido, il documento che dimostra di abitare lì (contratto d’affitto o atto di proprietà). Voi, gli ospiti, dovete presentarvi con: il vostro passaporto (in originale, non basta la foto).

Non fidatevi di chi dice “non serve farlo, nessuno controlla”: se vi fermano per un controllo, non essere registrati può farvi finire in situazioni decisamente spiacevoli. In hotel non serve far nulla, perché ci pensano loro in automatico — ma in una casa privata, la responsabilità è vostra (e dell’ospitante).

Leone guardiano, Pechino
Statua di leone guardiano davanti a un tempio tradizionale a Pechino, Cina

Per info ufficiali e aggiornamenti sulle normative di registrazione ospiti, vi lasciamo anche il link delle autorità cinesi sull’immigrazione:
https://en.nia.gov.cn/n162/n222/c426/content.html.

Quindi sì, fatevi pure l’esperienza local, ma fatela per bene: un salto al commissariato vale la tranquillità del viaggio.

Cosa controllare prima di partire

Ok, biglietto in tasca, itinerario fatto, voglia di dumpling a mille… ma siete sicuri di aver controllato tutto prima di salire sull’aereo? Partire per la Cina non è come prendere un treno regionale: ci sono alcune cose da verificare con cura, per non trovarsi nei guai a 10.000 km da casa.

Vi abbiamo già detto sul vostro passaporto, ma ecco un’altra cosa da sapere: al momento non ci sono vaccinazioni obbligatorie per entrare in Cina. Tuttavia, è sempre bene informarsi su eventuali aggiornamenti legati alla situazione sanitaria internazionale (Covid, febbre gialla, influenza aviaria… sì, tutto può cambiare). Se volete partire super tranquilli, una consulenza in un ambulatorio viaggi internazionali può essere una buona idea, specie per chi prevede trekking, viaggi in zone rurali o esperienze wild.

Per tenere tutto sotto controllo, il sito migliore da consultare è sempre Viaggiare Sicuri, gestito dal Ministero degli Esteri. Qui trovate info aggiornate su sicurezza, sanità, documentazione e consigli utili per ogni Paese del mondo. Cliccando qui troverete è la pagina dedicata alla Cina (salvatela nei preferiti).

Cosa portare e quando partire per la Cina?

Cosa mettere in valigia per la Cina? Dipende — e tanto — da quando e dove andate. La Cina non è un Paese: è un intero universo. In una stessa stagione, potete trovare il gelo a Pechino, l’umidità tropicale a Guilin e il sole secco nel deserto del Gansu. Quindi, il primo consiglio è: vestitevi a cipolla. Se viaggiate in primavera (aprile-maggio) o in autunno (settembre-ottobre), siete nel periodo perfetto: temperature miti, cieli limpidi e meno turisti in giro. Ottobre in particolare è una bomba: la luce è dorata e tutto sa di avventura. Evitate invece luglio e agosto, soprattutto nelle città, perché fa caldo davvero e inizia la stagione delle piogge in alcune zone. Anche il Capodanno Cinese (tra gennaio e febbraio, data variabile) è super affascinante, ma può diventare un caos tra mezzi intasati e hotel sold out — quindi se ci andate in quel periodo, prenotate tutto con largo anticipo. Vi consigliamo perciò di leggere la nostra guida a quando andare in Cina prima di pianificare il viaggio.

Ma torniamo alla valigia: scarpe comode per camminare (tantissimo), una giacca antivento o impermeabile (fidatevi), e vestiti versatili che potete stratificare. Se andate in zone montuose o remote, anche una felpa termica può tornarvi utile — sì, anche d’estate. Portate anche un adattatore universale (le prese sono diverse), qualche snack se siete tipi schizzinosi col cibo (ma dai, i ravioli di strada meritano fiducia), una copia cartacea delle prenotazioni e una VPN già installata: molti siti occidentali non sono accessibili (ciao ciao Google Maps). Ultimo consiglio da veri WeRoaders: lasciate un po’ di spazio libero nello zaino, ma soprattutto nella vostra mente. Non tanto per i souvenir, ma per tutto quello che scoprirete lungo la strada — perché la Cina, fidatevi, è uno di quei viaggi che vi rimette in discussione. E da lì in poi, non si torna più indietro.

Le 5 tappe da non perdere nel primo viaggio in Cina

Il primo viaggio in Cina non si dimentica. È un’esplosione di contrasti, simboli, odori, colori e storie che ti rimangono dentro anche dopo mesi che sei tornato. Se volete farvi un’idea vera, potente e completa di cosa significa viaggiare in questo Paese gigantesco, ci sono alcune tappe che, fidatevi, non possono mancare.

Si parte da Pechino, che è la Cina imperiale come l’avete sempre immaginata nei documentari e nei film: la Città Proibita con i suoi tetti dorati, la Piazza Tienanmen con la sua imponenza storica. E ovviamente la Muraglia: salire su quei bastioni, camminare sopra la storia millenaria e guardare l’orizzonte che si perde tra le montagne è una di quelle esperienze che ti mettono in prospettiva.

Poi si vola (o si scivola in treno veloce) a Shanghai, che è l’esatto opposto. Qui la Cina è velocissima, scintillante, futuristica. C’è il Bund, da cui si guarda uno skyline che sembra Gotham City in versione asiatica, ma anche la vecchia Concessione Francese, fatta di casette basse, caffè d’autore e atmosfere che non ti aspetti.

Terza tappa obbligata: Xi’an. Non solo per vedere il celebre Esercito di Terracotta — che da solo vale il viaggio — ma anche per entrare in contatto con una Cina più autentica, fatta di mercati notturni, street food pazzesco e mura antiche ancora percorribili in bici.

Poi arriva Guilin e la regione di Yangshuo: pura poesia. Le colline carsiche che si specchiano nel fiume Li sono un paesaggio da cartolina zen, ma viverlo in bici o in barca lo rende reale, vostro. È qui che capite perché i pittori cinesi rappresentavano sempre quelle montagne morbide, quasi oniriche.

Infine, chiudiamo con Chengdu, casa dei panda giganti ma anche capitale del Sichuan, ovvero la patria del cibo che vi sfida a ogni boccone. Il piccante qui è uno stile di vita, ma anche un modo per scoprire una Cina diversa, più rilassata, più dolce nei ritmi ma intensa nei sapori.

In Cina con WeRoad

Vi abbiamo raccontato la Cina come la vivremmo noi: a passo curioso, tra panorami che tolgono il fiato e sapori che non si dimenticano. Ma il bello, lo sapete, è viverla sul serio. E se volete farlo con lo spirito giusto — quello da viaggio che diventa storia da raccontare — allora la soluzione è una sola: partire insieme a nuovi compagni di viaggio.

Gruppo weroad in Cina

WeRoad vi porta in Cina con itinerari pensati per chi ha voglia di scoprire tutto, ma proprio tutto. Dalla Muraglia ai panda, dai grattacieli di Shanghai ai paesaggi da sogno di Yangshuo. Se cercate un’avventura completa, date un’occhiata all’itinerario Cina 360°: 13 giorni di esperienza pura.

Oppure, se volete scoprire tutti i viaggi e gli itinerari disponibili, li trovate qui: www.weroad.it/viaggi-itinerari-cina . C’è quello che fa per voi, promesso.

Barbara Amasino
Scritto da Barbara Amasino
Avventura e disagi sono il mio pane quotidiano. Non amo i resort, non mi emoziono sugli yacht, colleziono Dylan Dog e…Mi piace...

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