Hai presente quelle foto che sembrano uscite da un quadro surrealista, con strati di colori che vanno dal rosso fuoco al verde pastello, passando per l’azzurro e l’ocra? Non è AI, non è Photoshop, e nemmeno un filtro di Instagram: quel posto esiste davvero e si trova in Perù.
Siamo a oltre 5.000 metri di altitudine, sul Vinicunca, meglio conosciuto come Montagna dei 7 colori o Montagna Arcobaleno. In questo articolo ti portiamo proprio lì, tra le meraviglie geologiche e le fatiche del trekking in alta quota, per farti scoprire tutto – ma proprio tutto – su una delle esperienze più incredibili che puoi vivere durante un viaggio in Perù.

Dove si trovano le montagne colorate del Perù?

Nella regione di Cusco, nel cuore vivo delle Ande peruviane, tra vallate silenziose, pascoli di alpaca e cime che sfiorano il cielo, si nasconde uno degli spettacoli naturali più affascinanti del continente: le montagne dei sette colori. È una zona in cui il tempo sembra essersi fermato, e dove i villaggi sono ancora abitati da comunità quechua che parlano la lingua degli Inca e vivono a stretto contatto con la Pachamama.

Gruppo di escursionisti davanti al cartello di benvenuto alla Vinicunca, inizio del trekking verso le montagne colorate del Perù.

La più famosa tra queste meraviglie è Vinicunca, a circa 100 km a sud-est di Cusco. Ma non è sola: esiste anche Palcoyo, la sorella meno celebre, più dolce nei pendii e decisamente più tranquilla. Ideale per chi cerca un’alternativa meno affollata ma altrettanto scenografica. A differenza della salita ripida di Vinicunca, Palcoyo si raggiunge con una camminata più breve e meno faticosa, ma il panorama è comunque da togliere il fiato.
Arrivare fin qui significa uscire dai circuiti turistici più battuti e immergersi in un paesaggio ancestrale. Il silenzio è rotto solo dal vento e dai campanacci delle greggi. È un viaggio nel viaggio, e la sensazione è quella di attraversare un quadro vivente. Ogni colore ha una sua anima e ogni montagna sembra raccontare una storia millenaria.

Ma perché le montagne sono colorate?

Secondo i quechua i colori di queste montagne rappresentano il respiro stesso della Pachamama, la Madre Terra, che in questo luogo ha voluto manifestare tutta la sua forza e armonia: per questo considerano Vinicunca un luogo sacro.
Ma alla magia si unisce anche la scienza: nel corso dei millenni, strati di minerali differenti si sono depositati e poi sono emersi in superficie grazie ai movimenti tettonici e all’erosione. 
Ogni colore racconta una storia geologica ben precisa: il rosso dell’ossido di ferro, il verde della clorite, il giallo dell’arenaria ferrosa, il bianco del quarzo e il viola dei silicati e dei carbonati di calcio. I colori di queste montagne sono quindi frutto dell’incontro tra natura, tempo… e un pizzico di magia.

Vista panoramica della Vinicunca, la montagna colorata del Perù, con le sue striature naturali sotto un cielo nuvoloso.

Fino a pochi anni fa, questi colori erano nascosti sotto una spessa coltre di ghiaccio e neve, che si è sciolta solo negli ultimi decenni a causa dell’innalzamento delle temperature. È anche per questo che oggi possiamo vedere Vinicunca e Palcoyo in tutta la loro bellezza: un regalo sorprendente della natura, ma anche un piccolo campanello d’allarme del cambiamento climatico.
E così, mentre sali e ti chiedi se siano veri tutti quei colori, la risposta è sì. E sono lì da milioni di anni, solo che adesso quell’arcobaleno solido e immobile, scolpito nella terra, possiamo vederlo coi nostri occhi.

Come si arriva alle montagne arcobaleno?

Il cammino verso le montagne arcobaleno inizia presto. Molto presto. Sono le 4.00 del mattino, Cusco è ancora immersa nel buio, e tu stai salendo su un van insieme ad altri viaggiatori assonnati. Dopo 3 ore tra strade di montagna e paesaggi che iniziano già a togliere il fiato, arrivi al punto di partenza: Quesiuno o Chillihuani, a seconda del percorso scelto.

Lama su un prato d’altura nei dintorni della Vinicunca, simbolo delle Ande peruviane e compagno silenzioso del trekking.

Una volta raggiunto il punto di partenza, il trekking per Vinicunca richiede in media tra le 2 e le 3 ore per arrivare alla vetta, a seconda del passo, del meteo e di quanto ti fermi a riprendere fiato… e scattare foto. Il ritorno è più veloce, circa 1 ora e mezza. 
Se invece scegli Palcoyo, il sentiero è molto più breve e tranquillo: la camminata dura meno di un’ora ed è ideale anche per chi preferisce un’escursione più rilassata ma comunque panoramica.
In entrambi i casi, puoi andarci:
– con un tour organizzato, la scelta più comoda: trasporto, guida, colazione e pranzo inclusi, spesso anche bastoncini da trekking;
– in autonomia, ma attenzione: serve un ottimo senso dell’orientamento, resistenza e voglia di gestire ogni dettaglio. Meglio per chi ha già esperienza con i viaggi in alta quota.

Altitudine e difficoltà del trekking sulle montagne colorate del Perù

Vinicunca è alto 5.200 metri: sì, hai letto bene. Per intenderci, ben più in alto del Monte Bianco, che con i suoi 4.810 metri è la vetta regina delle Alpi. 
Durante la salita, l’aria rarefatta si sente tutta. Il trekking in sé non è lunghissimo – circa 7-8 km tra andata e ritorno – ma è l’altitudine a moltiplicare la fatica. Il passo rallenta, il respiro si fa corto, e ogni minuto sembra infinito. 

Gruppo WeRoad di ragazze in salita lungo il sentiero verso Vinicunca, tra risate, vento in faccia e panorami mozzafiato delle Ande peruviane.

Ma la bellezza di questo percorso sta anche lì: nel silenzio, nei lama che ti osservano curiosi, nei colori che iniziano a spuntare già a metà salita. È dura? Sì. Ma è uno di quei momenti che restano impressi per sempre nella memoria.

Qualche consiglio pratico

Quando andare: clima e stagioni migliori

C’è un momento preciso in cui le montagne arcobaleno danno il meglio di sé: la stagione secca, tra maggio e settembre. Il cielo è limpido, il sentiero è stabile, e i colori sono vividi e intensi come non mai.
Nei mesi delle piogge – da dicembre a marzo – tutto cambia: il terreno diventa fangoso, i colori si spengono e la visibilità è spesso compromessa. Certo, la natura non si comanda ma, se puoi scegliere, punta alla stagione secca e svegliati all’alba per goderti appieno questo spettacolo incredibile.

Cosa portare a Vinicunca

Suona la sveglia, fuori è ancora buio e fa freddo. Sei a 4.000 metri e sai che oggi ti aspetta una delle salite più incredibili della tua vita. Ecco perché la tua attrezzatura non è solo importante: è fondamentale.
E quindi, via di listone per non dimenticarti nulla:
scarpe da trekking – ti serviranno con buona aderenza, meglio se già collaudate. Evita sorprese: un paio nuovo mai testato prima potrebbe diventare il tuo peggior nemico.
vestiti tecnici e a strati – all’alba si gela, a metà salita sei sudato, in vetta il vento ti taglia la faccia. Il trucco è vestirsi a cipolla sopra con termica, pile, giacca antivento, e sotto usare leggings tecnici o pantaloni da trekking.
protezione solare e occhiali da sole – a 5.000 metri il sole brucia sul serio, anche se sei coperto. La crema solare ad alta protezione non è un optional, è sopravvivenza. Sì, anche se tu d’estate ti abbronzi senza problemi o se sei già abbronzato. E ricorda anche gli occhiali da sole con delle buone lenti!
cappello e guanti – soprattutto se vai nei mesi secchi. Le mani gelate non sono d’aiuto quando devi reggerti alle rocce.
acqua e snack energetici – il trekking è piuttosto breve ma molto intenso. Anche se l’altitudine toglie appetito, ti serviranno energie: porta con te frutta secca, barrette, cioccolato… e ovviamente l’acqua.
passaporto – ti sembrerà assurdo, ma serve per accedere all’area protetta. Occhio a non dimenticarlo in ostello.
Il resto dipende da te: zaino leggero, testa lucida e cuore aperto. La salita è tosta, ma il premio è uno di quelli che ti porti dentro per tutta la vita.

Itinerari WeRoad per esplorare il Perù (e non solo)

Se vuoi scoprire Vinicunca insieme a un gruppo di viaggiatori come te, c’è un tour perfetto per cominciare: Perù 360°. Dieci giorni di pura avventura, tra Lima, Arequipa, il Canyon del Colca e poi Cusco, la Valle Sacra e il Machu Picchu. Il trekking verso la Montagna Arcobaleno è una delle tappe più emozionanti. Arrivi in vetta, ti guardi attorno, e capisci che ne è valsa la pena. Ogni passo, ogni respiro. Tutto.

Gruppo WeRoad in vetta alla Vinicunca, tra sorrisi, colori mozzafiato e la soddisfazione di aver conquistato la Montagna Arcobaleno del Perù.

Se cerchi un’esperienza ancora più intensa, con strutture più confortevoli e un ritmo leggermente più rilassato, allora dai un’occhiata a Perù 360° Collection. È la versione premium del classico 360°, pensata per chi non vuole rinunciare alla comodità, ma desidera comunque vivere il Perù più autentico. Anche qui, Vinicunca è una tappa imperdibile, affrontata con tutta la calma (e l’organizzazione) che serve per godersela al meglio.

Viaggiatrice con zaino WeRoad osserva le montagne rosse del Perù dalla cima della Vinicunca, braccia aperte verso il paesaggio andino.

E se ti sei innamorato delle montagne dei sette colori e vuoi vederne altre, ma in uno scenario completamente diverso, c’è un altro viaggio WeRoad che fa per te: il tour tra Argentina e Bolivia. In questo itinerario passi da Buenos Aires al Salar de Uyuni, il deserto di sale più grande del mondo. Cammini tra le incredibili formazioni rocciose multicolore della Quebrada de Humahuaca e delle Serranías del Hornocal. Spoiler: ti sembrerà di essere su Marte.

Gruppo WeRoad pranza sul Salar de Uyuni, il deserto di sale più grande del mondo, in un’esperienza unica tra Bolivia e cielo infinito.

Se ancora non ti ho convinto (dubito), ti lascio un articolo sui dieci luoghi da non perdere del Perù per scoprire tutte le meraviglie che questo Paese ha da offrire, tra città coloniali, deserti, canyon e lagune.

A prescindere dal tipo di viaggio, un reminder importante

La fama delle montagne arcobaleno è esplosa in pochi anni, trasformando un remoto sentiero di montagna in una delle mete più fotografate del Sud America. Da una parte è una benedizione per le comunità locali, che oggi vivono anche grazie al turismo. Dall’altra, è una sfida aperta per la tutela dell’ambiente.
Il sentiero soffre l’erosione, i rifiuti si accumulano troppo in fretta, e la pressione umana cresce ogni stagione. Per questo, il tuo ruolo è importante. Scegli tour responsabili, cammina solo sui percorsi segnalati, non toccare le rocce (sì, anche se sono bellissime) e non lasciare tracce del tuo passaggio: riporta già ogni cosa che hai portato su.

Gruppo WeRoad in marcia tra i paesaggi rossi della Vinicunca, lungo il sentiero di trekking che attraversa le montagne colorate del Perù.

Questi luoghi non sono solo una tappa da spuntare: sono un’esperienza che ti rimette in contatto con la Terra, con il tuo respiro, con il senso di meraviglia, che nella vita di tutti i giorni troppo spesso finiamo per perdere.
Lassù, a 5.200 metri, ogni passo vale doppio. Ma ogni vista, ogni colore, ogni emozione resteranno così impressi nella tua mente, che la fatica verrà del tutto ripagata. E allora non posso che augurarti buon cammino!

Giorgia Viviani
Scritto da Giorgia Viviani