

Lex Ceylon, la lacrima dell’India. Lo Sri Lanka, strategicamente situato sulle rotte marittime del Golfo del Bengala, in effetti ha la forma di una lacrimuccia. Una goccia nell’Oceano Indiano. Un plettro. Una scheggia che si stacca dalla punta sudorientale dell’India, neanche poi così minuscola, a ben vedere. Con una superficie pari grossomodo a quella dell’Irlanda, questa è un’isola dall’inestimabile ricchezza culturale, naturalistica e spirituale. Forse sfigura un filo accanto all’enorme subcontinente indiano, da cui a separarla sono solo 18 miglia nautiche.
L’aplomb certosino è il biglietto da visita di questa perla d’Oriente, l’isola del Dharma, capace di ammaliare anche i viaggiatori più smaliziati con un caleidoscopio di colori, un ecosistema e una biodiversità unici al mondo. Dai backpacker alle star di Hollywood, a invaghirsi sono molti.
La porzione dell’isola protesa verso le Maldive è caratterizzata da un lussureggiante paesaggio perlopiù collinare, con pendii foderati di verdi piantagioni di tè di britannica memoria. A nord una vasta pianura si estende fino alla penisola di Jaffna. Un trionfo di arenili languidamente infiniti si sussegue lungo la costa meridionale, battuti da agili raccoglitori di cocco che senza esitazione si issano su palmizi semi-pendenti, ricavandone ceste di frutti coriacei con la cui polpa si prepara il sambol. E nel sud dello Sri Lanka, a poco più di 150 chilometri dalla capitale Colombo, si trova anche l’Udawalawe National Park, luogo d’elezione per osservare armenti di pachidermi liberi e selvaggi.
🐘Vi punge vaghezza di un safari in Sri Lanka?

Oltre il 15% dell’isola cingalese è sottoposto a una rigorosa tutela ambientale. Vi alloggiano centinaia di specie faunistiche, tra cui i grandi mammiferi. Una caratteristica inusuale, questa, per le isole, che solitamente presentano una loro specifica biodiversità. Si pensi, per esempio, al Madagascar. O alla Nuova Zelanda, la Terra di Mezzo. È raro che su un’isola si possano ammirare animali al vertice della gerarchia e della catena alimentare.
Ce ne sono di cose da vedere in Sri Lanka e Udawalawe è il principale safari park, in particolare per la sua popolazione di pachidermi, di cui si stima l’area ospiti la più alta concentrazione per chilometro quadrato del pianeta.
Per tale rigoglio della natura rendiamo grazie ai governanti cingalesi, sempre ligi nel seguire il precetto enunciato nel 247 a.C. dal re Devanampiya Tissa che, nel creare la prima oasi faunistica al mondo, disse, citando testualmente, «tutti gli esseri umani dovrebbero seguire l’insegnamento buddista di non nuocere ad alcuna forma di vita».
📍Dove si trova in Sri Lanka Udawalawe National Park?

Nel distretto di Ratnapura, nella parte meridionale dell’isola, sorge il Parco Nazionale di Udawalawe. Repeat after me: /u-da-wa-la-we/. Brav! Si trova, nello specifico, nei pressi della cittadina di Embilipitiya, al confine tra le province di Uva e Sabaragamuwa, precisamente 165 chilometri a sud-est della vivace capitale Colombo con i suoi sperticati mercati ortofrutticoli e i tuk-tuk che sfrecciano come proiettili.
Inaugurato nei primi anni Settanta per alloggiare gli animali selvatici sfollati a causa dell’edificazione della diga sul fiume Walawe, il parco si estende per 300 chilometri quadrati, all’incirca come la superficie di Malta.
Le pianure dominano la topografia e, converrete con noi, si riconoscono distintamente gli scenari narrati da Guido Gozzano in Verso la cuna del mondo: «Il paesaggio favoloso si scompone nelle lontananze verdi, al gioco dei miraggi».
🐾Safari Udawalawe, incontri ravvicinati del terzo tipo
Qui, tra boscaglia e praterie, si possono incontrare 43 specie di mammiferi. A rubare la scena è lui, l’Elephas maximus maximus, l’elefante dello Sri Lanka, la più grande delle tre sottospecie asiatiche. Se ne contano almeno 600 esemplari, suddivisi in branchi da una cinquantina di membri cadauno. Li vedrete incedere sereni con il loro passo deciso, con i piccoli in fila indiana. Liberi e selvaggi, i pachidermi qui si stanno riproducendo più rapidamente che in ogni altra parte del pianeta. Merito di una politica ambientale rispettosa e votata alla massima tutela della loro pace e serenità.
Seguono il leopardo, il formichiere, la mangusta e lo scoiattolo gigante. E ancora, il macaco, lo sciacallo dorato, l’orso giocoliere e il sambur, biscugino laterale del cervo. Da perdere la testa. Completano il quadro una trentina di specie di rettili, una dozzina di anfibi, una moltitudine di pesci e centinaia di volatili, di cui molti migratori. Ibis dalla testa nera, pavoni, falchi e aquile, ce n’è per tutti i gusti.
☀️Quando visitare l’Udawalawe National Park?
Il Parco Nazionale di Udawalawe è visitabile tutto l’anno. In Sri Lanka è sempre estate e il periodo più indicato per i safari è il nostro inverno, da dicembre a marzo, che corrisponde alla stagione secca. Le bestiole tendono a fare capannello attorno agli specchi d’acqua, rendendone estremamente facile e piacevole l’avvistamento.
La stagione delle piogge, invece, inizia a maggio e si protrae fino a settembre, portando con sé brevi rovesci a carattere temporalesco che si manifestano con una certa intensità perlopiù nei mesi di luglio e agosto. A giovarne è la natura, che raggiunge il massimo rigoglio. Il parco è regolarmente accessibile in questo periodo e sfoggia paesaggi di una bellezza disarmante.
A prescindere dalla stagione, è consigliabile partecipare ai safari presto al mattino o, in alternativa, nel tardo pomeriggio, per schivare le alte temperature e i tassi di umidità stellari. Nelle fresche ore ante meridiem le bestiole hanno l’argento vivo addosso. Citando testualmente le parole di Pablo Neruda, che visse sull’isola tra il 1929 e il 1930 come console del Cile, «al mattino il miracolo di quella natura mi travolse».
E verso sera, invece, si dirigono placidamente verso i bacini idrici per l’abbeverata, un rito antico che si ripete fin da quando, milioni di anni fa, da queste parti pasturavano non gli esseri umani ma gli australopitechi.
📸Il nécessaire per un safari c/o Udawalawe National Park

Per affrontare al meglio un safari a Udawalawe occorrono:
- occhiali da sole;
- copricapo;
- protezione solare;
- repellente per insetti, assolutamente indispensabile;
- binocolo;
- macchina fotografica con potente teleobiettivo.
Si consiglia di indossare indumenti leggeri e di portare una felpa per i safari mattutini.
✈️Come raggiungere lo Sri Lanka?

Il Bel Paese è ben collegato all’antica Ceylon. Oh yes. SriLankan Airlines, la compagnia di bandiera cingalese, propone voli plurisettimanali con partenza da Milano e Roma e arrivo a Colombo in una quindicina di ore. Voli con destinazione Colombo International Airport (CMB) sono altresì proposti da altre compagnie aeree, tra cui Emirates con scalo a Dubai, Qatar Airways via Doha e Lufthansa con scalo a Francoforte e Monaco di Baviera.
Per raggiungere la parte meridionale dell’isola, dove si trova il Parco Nazionale di Udawalawe, è disponibile anche il Mattala Rajapaksa International Airport (MRIA), aperto nel 2013.
🧘Con WeRoad tra pachidermi, mare, stupa e ayurveda

Serendib, uno dei tanti nomi affibbiati allo Sri Lanka, non delude i viaggiatori in cerca della serendipità teorizzata da Horace Walpole, IV conte di Orford, nel Settecento, ossia «l’attitudine a fare per caso felici scoperte mentre si cerca altro». E l’antica Ceylon riserva sorprese inattese. Noi di WeRoad nel tempo abbiamo messo a punto una dozzina di tour in questa terra dolce e generosa, a lungo inaccessibile per via della guerra civile che la dilaniò tra il 1983 e il 2009. Ora, passati i tumulti politici, riparati i danni dello tsunami del 2004 e superata la pandemia del 2020 che causò seri problemi di approvvigionamento, merita di tornare a sorridere, n’est-ce pas?
Sri Lanka 360° Summer
Il tour più completo è Sri Lanka 360° Summer di 12 giorni con partenza da Negombo e tappa a:
- Colombo, la capitale dell’isola,
- Galle, mirabile esempio di città fortificata costruita dagli europei nel sudest asiatico, dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nel 1988;
- Parco Naturale di Udawalawe;
- Buduruwagala, un tempio rupestre risalente al X secolo, composto da antiche figure buddiste scolpite nella facciata di una scogliera;
- Ella, una piccola città nel distretto di Badulla, nella provincia di Uva, caratterizzata da una ricca biodiversità;
- Little Adam’s Peak, il punto più panoramico dell’isola;
- Nuwara Eliya, con visita delle verdi piantagioni di tè;
- Kandy, la capitale del buddhismo cingalese, dove svetta il tempio del Dente di Buddha;
- Dambulla, dove si trovano l’orfanotrofio degli elefanti e oltre 150 Buddha di tutte le dimensioni;
- Sigiriya, un’antica cittadella dove, in cima a un imponente monolite di pietra rossastra sorge una fortezza costruita durante il regno di re Kaśyapa e dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1982;
- Anurādhapura e Polonnaruwa, antiche capitali di regni scomparsi, testimoni dell’antica civiltà cingalese e custodi dei maggiori tesori dell’arte buddista.
Prima del rientro a Negombo sono previsti anche un paio di giorni di relax balneare.
Sri Lanka 360° Winter
Un itinerario grossomodo simile è declinato in versione invernale con il tour Sri Lanka 360° Winter di 12 giorni, con partenze concentrate perlopiù nel mese di dicembre e tappa a:
- Negombo, a pochi chilometri dalla capitale;
- Anurādhapura, con i suoi solenni dagoba;
- tempio di Mihintale, dove esili monaci vi annoderanno un filo bianco al polso in ricordo della sacralità del luogo dove fu introdotto il buddhismo;
- Sigiriya;
- Polonnaruwa con le sue incisioni mistiche;
- Dambulla;
- Kandy;
- Adam’s Peak, o Sri Pada, un monte di 2243 metri dalla forma conica, nella parte centrale dell’isola;
- Nuwara Eliya, località montana che conserva vestigia e atmosfere coloniali;
- Ella, con lezione di cucina tradizionale cingalese;
- Mirissa Beach, dove con un po’ di fortuna si possono osservare le balene;
- Unawatuna Beach;
- Bentota, con santuario per la salvaguardia delle tartarughe.
Più brevi sono Sri Lanka in 8 giorni e Sri Lanka Beachlife Winter di 9 giorni, con focus su spiagge, snorkeling, natura e la visita dei luoghi clou. Poi c’è Sri Lanka Surf di 13 giorni con un mix di sessioni tra le onde con istruttori, safari, visite culturali ed escursioni. Dedicato alla doppietta surf e yoga è invece un altro tour di 8 giorni.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Consultate il nostro ampio carnet di viaggi di gruppo in Sri Lanka con dettaglio degli itinerari e scegliete il programma più in linea con il vostro stile di viaggio. Ci auguriamo che la presente guida sull’Udawalawe National Park vi abbia ispirato!