Stai per partire per il tuo nuovo viaggio e sono certa che starai già pensando a cosa mangiare in Marocco.
Perché, certo, si acquista il volo, si decide un itinerario, si fa una lista delle cose da vedere (o quello lo facciamo solo noi maniaci del controllo, chi può dirlo?) ma poi, sotto sotto, a noi viaggiatori interessa capire cosa mangeremo durante l’avventura. Non è vero?
Infatti, se sei un giramondo e hai scelto come prossima meta il Marocco, saprai di certo che ti aspetta uno dei Paesi più affascinanti e colorati del mondo, ma anche una delle cucine più buone. La cucina marocchina è una cosa seria, ogni pietanza ha una storia ed una tradizione millenaria che si intreccia alla religione e alla quotidianità. Basti pensare, ad esempio, al momento del Ramadan: per un intero mese i fedeli digiunano dall’alba al tramonto. Prima del sorgere del sole e al calare delle tenebre, le tavole marocchine si riempiono di leccornie (dolci e salate) e alla fine del mese sacro le celebrazioni sono ancora più opulente e ricche di prelibatezze!
I piatti marocchini sono un mix di tradizioni mediterranee con delle forti influenze indiane, che ritroviamo nel sapiente uso delle spezie. Inoltre, una delle cose che noterai appena arrivato in Marocco, saranno l’enorme importanza data al cibo, l’ospitalità e l’usanza di mangiare solo con le mani.
Cous cous, tajine, rfissa,harira, baghrir, sono solo alcuni dei piatti che dovrai assolutamente provare una volta arrivato. Insomma, sei pronto a scoprire cosa mangiare in Marocco? Preparati, avrai l’acquolina in bocca e sicuramente troverai a replicare qualche ricetta marocchina!
Tajine
Cominciamo il nostro viaggio alla scoperta di cosa mangiare in Marocco con uno dei piatti più iconici e rappresentativi: la tajine.
Questa prelibatezza prende il nome dal piatto che tradizionalmente si usa per la cottura degli ingredienti: si tratta di un grande piatto di terracotta, sul quale vengono posti gli ingredienti, e un coperchio conico, anch’esso di terracotta. Un tempo la tajine veniva posta direttamente sulle braci e il coperchio garantiva la giusta condensa per la cottura degli ingredienti.
Ma cosa viene cotto all’interno del tajine? Le possibilità sono svariate: pollo, agnello, prugne, pomodori, verdure, mandorle, olive. Insomma, ognuno ha la propria ricetta ma la cosa che più ti rimarrà impressa è come questa pietanza venga consumata. I commensali si siedono attorno ad un tavolo basso, si toglie il coperchio del tajine e ognuno si prende una porzione direttamente dalla pentola, accompagnandola con del pane.
Cous cous marocchino
Ora che sai cos’è il tajine è più facile capire un altro piatto tipico che devi assolutamente inserire nelle cose da mangiare in Marocco nel tuo prossimo viaggio: il cous cous marocchino.
Questa pietanza ha tradizioni millenarie e ormai fa parte anche della nostra cultura, in quanto dopo varie dominazioni il cous cous si è affermato nel Sud Italia, soprattutto in Sicilia. Ma non vogliamo essere sempre quelli che pensano che solo noi italiani siamo dei bravi cuochi e quindi andiamo a scoprire questa ricetta marocchina davvero da leccarsi i baffi!
Anche in questo caso, per preparare questo piatto occorre una tajine, perché prima di tutto si prepara uno stufato a base di agnello, cipolle, spezie come paprika, zenzero, zafferano, sale e pepe. Si preparano poi anche delle gustosissime verdure, ma vengono aggiunti anche ceci e uva sultanina. Il tutto sarà poi servito freddo in un grande piatto con un’alternanza di cous cous (precedentemente reidratato e sgranato) verdure e la carne al centro.
Inutile dire che ogni famiglia, ogni casa, abbia la propria personale versione di questo piatto e che una delle varianti più conosciuta sia il cous cous di pollo e verdure.
Ricorda: al centro della tradizione marocchina c’è la convivialità e infatti questa pietanza è presente sulle tavole marocchine durante le riunioni di famiglia, oppure il venerdì, il giorno santo per l’islam e prima di consumarlo si recita sempre una preghiera. Insomma, se ad un pranzo marocchino ti venisse offerto del cous cous, sappi che ciò significa che tu sei considerato come parte della famiglia!
Rfissa
I cibi del Marocco non hanno ancora finito di farti venire l’acquolina in bocca e infatti vediamo subito un altro piatto da non perdere: rfissa.
Questa specialità marocchina è a base di Msemmen, ovvero una sorta di pane schiacciato composto da farina, semola, burro e lievito, intervallato dal pollo. Non penserai davvero che la carne sia cotta in modo semplice, vero? Il pollo è cotto a fuoco molto lento, proprio per renderlo davvero morbido e succoso, in un brodo di cipolle, zafferano, fieno greco e un mix di spezie marocchine chiamato ras el hanout.
Il risultato è, come sempre accade per la cucina marocchina, un grande piatto ricco di gusto e convivialità. Nello specifico, la rfissa si prepara in occasione di nuove nascite e, solitamente, è donato alla madre del bimbo, come buono auspicio.
Harira
Cosa mangiare in Marocco se non i legumi?
Ebbene sì, la tradizione marocchina è fatta di grande maestria nella preparazione di piatti a base di legumi, alimenti poveri ma ricchissimi di sapore, soprattutto se sapientemente abbinati alle spezie.
Con la Harira, entriamo a pieno titolo quindi nel mondo delle zuppe! Questo piatto si prepara in una pentola di coccio e si comincia con un soffritto di cipolla, olio, spezzatino di manzo e sedano. Via via, si aggiungono ceci, lenticchie, pomodori pelati, acqua, farina e spezie: coriandolo, zenzero, curcuma faranno la differenza nel piatto, vedrai!
La zuppa sarà servita naturalmente ancora calda con l’aggiunta di qualche foglia di coriandolo fresco e una spruzzata di succo di limone. Ora che sta arrivando l’autunno, potrebbe essere anche una ricetta da replicare anche una volta tornati in Italia!
Baghrir
Non preoccuparti, le cose da mangiare in Marocco non sono solo salate! Eccoci arrivati finalmente al momento del dolce con il Baghrir!
Si tratta di una cialda (chiamata con mille nomi diversi, quindi chiedi sempre di poterla assaggiare anche se non trovi il nome sul menù) fatta semplicemente di semola o farina. La sua originalità? Se l’impasto è steso correttamente, in cottura si formeranno delle piccole bollicine. Una volta scoppiate, queste irregolarità renderanno la cialda porosa al punto giusto per immergerla nelle salse dolci più buone che ci siano.
Un esempio? Il condimento più usato è un impasto di burro e miele, ma spesso è proposto accompagnato da buonissime marmellate, e in alcuni casi l’impasto è arricchito anche dall’uvetta. Insomma, una colazione, o uno spuntino, davvero dolcissimo e tipico marocchino!
Tè alla menta
Non puoi dire di essere stato in Marocco, se prima non hai provato l’ebrezza di assaggiare il tipico tè verde alla menta.
Parliamo di una tradizione che è nata grazie agli Inglesi che, attorno all’Ottocento hanno portato qui il loro tè verde. I locali però cercavano un metodo per rendere meno amarognola questa bevanda. Così hanno trovato la giusta misura utilizzando le foglie di menta, che non alteravano il gusto del tè, ma lo esaltavano.
Da quel momento, la tradizione del tè è diventata talmente importante da essere un vero e proprio rituale giornaliero: a tutte le ore si beve tè. Infatti, ogni ospite che arriva in casa, è accolto dal padrone di casa, o dalla persona più anziana della famiglia, con una tazza di tè. Ma come si prepara il tè verde alla menta marocchino?
Per prima cosa, si mette il tè in infusione in pochissima acqua bollente e si muove la teiera per far sì che le foglie di tè si gonfino e che si puliscano le impurità. L’acqua infatti si butta e, a questo punto, si aggiunge nella teiera la menta fresca, lo zucchero (tanto zucchero) e altra acqua bollente. Dopo aver tenuto sul fuoco il tutto ancora qualche minuto, il tè è pronto per essere versato nelle tazze. E lo si fa rigorosamente dall’alto con un gesto preciso (e quasi da giocolieri, sapendo la temperatura dell’acqua!). Questo passaggio permette l’areazione del tè e la sua ossigenazione.
Vuoi un consiglio? Sappi che ti non puoi rifiutare di bere altro tè, finché non arriverai al terzo bicchiere! Infatti, tre tazze sono il minimo da bere per dare lustro ai padroni di casa e alla loro grande accoglienza. E ricordati che il tè va bevuto molto lentamente. Una filastrocca dice cosi: ‘il primo bicchiere è zuccherato come la vita, il secondo dolce come l’amore, il terzo amaro come la morte’.
Viaggiare significa mettersi in gioco e scoprire nuove culture, sei d’accordo vero, viaggiatore? Bene, allora oggi sicuramente avrai imparato quali saranno i piatti che proprio non potrai non assaggiare durante la tua prossima avventura in Marocco.
La tradizione culinaria marocchina è fatta di convivialità, religione e ospitalità ma soprattutto di tanta bontà. Partendo dall’ intramontabile (ma soprattutto autentico) cous cous, per passare al tajine, alla rfissa, alla Harira, la tipica zuppa di ceci, per arrivare al mitico tè verde alla menta e alle buonissime cialde dolci Baghrir.
Quando si è in viaggio è bello dimenticarsi delle proprie abitudini e provare a calarsi nella quotidianità del Paese che si sta visitando. E quando farlo, se non in Marocco? Le cose da mangiare in Marocco, aspettano solo te! Ma non dimenticare di informarti anche sulle cose da vedere! Ma se hai solo in mente il cibo e non vuoi pensare a tutto il resto, non preoccuparti: ci pensa WeRoad. Guarda il nostro itinerario ‘Viaggio in Marocco‘ e scopri le bellezze di questa terra misteriosa e profumata!